Maggio, la primavera tarda ad arrivare e io non faccio altro che creare fiori su fiori: di carta.
Fiori di carta che diventano bomboniere, fiori di carta come centrotavola e fiori di carta come segnaposti.

E mentre Instagram cambia alla velocità della luce e io non so starci dietro penso che vorrei trovare qui il mio spazio felice.
Uno spazio fatto di post magari brevi ma più frequenti. Uno spazio da abitare a modo mio, una vetrina virtuale. Un posto dove accoglierti a qualunque ora mentre sorseggi il tuo caffè sul divano. Un posto dove nemmeno tu debba sentire l’obbligo di lasciare un like o che inviti alla condivisione per fare i conti con l’algoritmo.
A distanza di 4 mesi dall’apertura della cartoleria confesso che faccio i salti mortali per continuare a creare come facevo prima. Avevo assaporato da appena un paio di mesi la tranquillità delle mattine senza Leone in giro x casa ed ecco che come Alice nel paese delle meraviglie mi ritrovo catapultata in cartoleria. E a tratti penso che non vesto più i panni di manidipinella quanto invece quelli di cartolaia urbana. Forse.
Di questi fiori di carta posso dirvi che ho adorato la flessibilità, gli abbinamenti e la delicatezza.
Se a questo aggiungo che Tekla, mamma della piccola Phoebe, abbia voluto usare proprio l’immagine che le ho inviato, per farle vedere il lavoro finito, la stessa che ho utilizzato qui come immagine di copertina, come invito al Battesimo della loro piccola mi ha fatto capire quanto mai mi spoglierò dei panni della Pina.
E leggere i commenti sotto il post di Instagram me ne dà conferma.
Grata di quanto sia fortunata a fare di ciò che amo un lavoro ci si risente all’improvviso come l’arcobaleno.
Deb
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